I Carabinieri della Tutela Forestale e dei Parchi denunciano un imprenditore

L'attività è nata dall'iniziativa del Comandante che, fuori servizio, ha notato una densa colonna di fumo nella vicina zona industriale. Credendo inizialmente a un incendio automobilistico, il militare si è recato sul posto, cogliendo in flagranza l'imprenditore mentre bruciava illegalmente rifiuti tra cui:
- Una tapparella/avvolgibile in plastica
- Dischi per mola
- Altri rifiuti misti
Dalle successive verifiche sull'attività dell'imprenditore, è emersa anche la gestione illecita di:
- Polveri e cascami di materiali ferrosi
- Residui di verniciatura
Nonostante l'uomo si sia mostrato collaborativo, garantendo il corretto smaltimento dei rifiuti prodotti, dovrà rispondere di:
- Art. 256 (gestione illecita di rifiuti)
- Art. 256 bis (introdotto dalla Legge n. 6 del 6 febbraio 2014, cd. "Terra dei Fuochi")
Le pene previste vanno da 2 a 5 anni di reclusione.
L'importanza dell'intervento
Il tempestivo intervento del militare, effettuato al di fuori dell'orario di servizio, ha permesso di:
Il tempestivo intervento del militare, effettuato al di fuori dell'orario di servizio, ha permesso di:
- Limitare i danni ambientali della combustione
- Far emergere ulteriori illeciti ambientali attraverso le indagini del Nucleo Carabinieri Forestale di Lanciano
Ricordiamo che la tutela dell'ambiente è un principio costituzionale (Art. 9) fondamentale, soprattutto nell'interesse delle future generazioni.